Comunicato Stampa: Bologna, Agape 25 aprile 2008:

“L’evangelizzazione praticata: rendere pubblica la Verità”

Anche quest’anno, in occasione della terza agape delle Chiese Evangeliche Riformate Battiste in Italia, numerosi rappresentanti di comunità provenienti da diverse località italiane hanno partecipato alla giornata, esprimendo il loro senso di unità e confermando l’impegno ad andare avanti.

L’incontro è iniziato con la lode e la preghiera affinché il Signore potesse prolungare e benedire la riflessione, alla luce della Sua Parola, sul tema dell’evangelizzazione praticata, in continuità con gli studi degli anni precedenti. Non è mancato l’impegno nel cercare di coinvolgere tutti i presenti all’incontro, compresi i bambini ai quali è stato dedicato un piccolo spazio.

La predicazione della Parola è stata affidata al pastore Giuseppe Rizza della chiesa di Trento. In riferimento al testo di Geremia 29: 4-14, la riflessione si è concentrata sui vari modelli che si possono utilizzare per “rendere pubblica la verità” che ci vengono presentati nelle Sacre Scritture, seguendo un percorso di tre punti:  quali alternative abbiamo, quale modello può essere sostenibile oggi e quali conseguenze pratiche si possono trarre da questo modello.

Le Scritture ci presentano vari modelli: si può scendere al compromesso ed essere assorbiti dal contesto; si può sviluppare una sotto-cultura e resistere esternamente alle influenze del proprio contesto cedendo però nel proprio cuore alle stesse passioni della cultura circostante.
Ci si può chiudere e rimanere una minoranza arrabbiata e guerrigliera oppure si può vivere nell’illusione ottimista che si verifichi un grande risveglio spirituale e che tutto cambi da un momento all’altro, rimanendo fermi in un’attesa che paralizza.

La Parola ci mostra che nessuno di questi modelli è adatto alla vita di un vero cristiano credente.
Il profeta Geremia ci presenta il modello della contro-cultura.
Ci esorta a non illuderci, a non essere né turisti, né soldati in questo mondo, ma piuttosto ad essere impegnati il più possibile per il bene della città, per essere portatori di Shalom, la pace di Dio.
Come il popolo d’Israele, nessuno di noi è stato posto in un contesto per caso o per errore ma siamo tutti chiamati ad avere un’attitudine positiva verso la società, a pregare per essa, a cercare il suo benessere. Siamo chiamati a sviluppare una progettualità a medio e lungo termine e a stabilirci nella società, ad esserne parte integrante, non per sfruttarla in modo strumentale e viverci in modo parassitario ma per condividere le benedizioni di Dio con il prossimo.
 
Infine, i vari interventi delle chiese partecipanti hanno portato un contributo pratico allo sviluppo del tema della giornata, soffermandosi sulle difficoltà che nascono già all’interno delle chiese, sulle sfide e le opposizioni che vengono dall’esterno, dalla società e ancora sugli ambiti e i modi nei quali si può vivere la testimonianza e sull’incoraggiamento reciproco per proseguire nell’adempimento del mandato di rendere pubblica la verità senza tirarsi indietro.

La riflessione finale, a seguito della lettura di II Corinzi 2:12-17, prendendo come esempio l'atteggiamento dell'apostolo Paolo nella circostanza descritta, ha mostrato quanto per l’apostolo non fosse tanto decisiva l'opportunità che gli si presentava davanti, quanto piuttosto la sua ricerca della comunione nel servizio cristiano per il progresso della missione.
Dobbiamo saper cogliere le opportunità, ma anche essere consapevoli del fatto che esse risultano essere poca cosa se nell'azione non si ricerca la comunione fraterna nel servizio comune a Dio.

Saluti in occasione dell’agape sono giunti da Leonardo e Valeria De Chirico, ospiti all'assemblea annuale delle chiese riformate battiste in America (ARBCA), dal pastore John Giarrizzo (ARBCA) e dal pastore Brancè (Marghera).

 

Le chiese organizzatrici di Trento e Cinisello Balsamo