Lutero e l’attualità: quale rilevanza della Riforma?
Una conferenza a Cinisello Balsamo (MI)


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Domenica 18 giugno 2017 alla presenza di un discreto pubblico il prof. Pietro Bolognesi ha tenuto un intervento dal titolo “Riforma e attualità” in occasione del 5°centenario della Riforma protestante e a conclusione della Mostra “500dellaRiforma” ospitata dal 12 al 18 giugno dalla Biblioteca “Il Pertini” di Cinisello Balsamo (MI); promossa dalla Chiesa CERBI balsamoxlacittà e dall’Associazione EMUNA il giusto vivrà per fede.

Hanno presieduto all’intervento gli assessori Patrizia Bartolomeo e Andrea Catania del Comune di Ciniselo, i quali, portando il saluto dell’Amministrazione, hanno espresso sincero apprezzamento per la qualità grafica della Mostra e per la ricchezza culturale dei contenuti. L’introduzione di Francesco Stelluti, pastore della chiesa evangelica organizzatrice, ha ricordato l’impegno ultraventennale della chiesa per il bene della città anche attraverso la promozione di iniziative culturali. La mostra itinerante “500dellaRiforma”, approntata dalla chiese CERBI per le celebrazioni, è stata un’ulteriore occasione per riaffermare che la Riforma non si è affatto conclusa.

L’intervento di Bolognesi ha evidenziato come fin da subito e nel corso dei secoli successivi Martin Lutero sia stato considerato paladino di diverse trasformazioni culturali. Infatti, servendosi delle immagini delle celebrazioni dei diversi centenari a partire dal 1617 (primo centenario dell’affissione delle 95 tesi di Lutero), il teologo evangelico ha brevemente evocato i fuochi dei vari centenari

Nel 1617 Lutero è considerato il difensore del protestantesimo contro il romanismo; nel 1717 Lutero è visto non più come il combattivo ma come la persona mite, aperta al mondo, al dialogo e alla tolleranza religiosa. Nel 1817 Lutero diventa l’esponente per eccellenza del libero esame. Nel 1917 Lutero viene considerato l’esponente più alto della modernità che, per certi versi, rappresenta per molti la rovina del mondo moderno.

In questo V centenario della Riforma (2017), Lutero è visto e rappresentato nei vari dibattiti culturali e celebrativi soprattutto in chiave ecumenica e buonista. Non è più l’inventore della modernità o il combattivo del 1617, ma il buonista, colui con il quale è possibile un vero dialogo ecumenico di ritorno all’unità, peraltro fortemente caldeggiata dalla chiesa cattolica che mira all’inclusione di tutte le espressioni religiose sotto un solo e grande leader.

Queste cinque griglie interpretative della figura di Lutero lasciano insoddisfatti. A questo proposito il Prof. Bolognesi ha voluto provocare gli ascoltatori anche in senso teologico oltre culturale: Che cosa è realmente la Riforma? Lutero affermava che la Riforma non è una questione umana, non è una questione sua e di quello che egli avrebbe fatto e neppure una questione di amministrazione ecclesiastica. La chiesa non può riformarsi da sola. L’uomo non può convertirsi da solo. La Riforma non riguarda i papi, i cardinali, i concili… ma riguarda solo Dio che ha fondato il tempo. Solo se la comprensione di ciò che è stata la Riforma susciterà nuovi interrogativi su quel che Dio potrà fare nella nostra vita e nel nostro mondo, allora il 2017 segnerà l’inizio di una nuova società di cui il nostro tempo ha urgente bisogno.