Intervista a Jim Renihan

Professore e direttore dell’Istituto di studi riformati battisti presso il Westminster Theological Seminary (California) e Anziano della Chiesa riformata battista di Escondido.

In occasione della partecipazione di Jim Renihan, alle ultime Giornate teologiche, la redazione di cerbi.it gli ha posto alcune domande sul movimento riformato negli Stati Uniti del quale Jim è un esponente di spicco. Jim Renihan è sia anziano di chiesa che professore presso uno dei più prestigiosi seminari statunitensi (il Westminster Theological Seminary della California) dove dirige l’Istituto di studi riformati battisti.

1) Come si chiama l’associazione di chiese di cui fai parte?

JR: Associazione delle chiese riformate batiste d’America.

2) Quando è stata fondata questa associazione?

JR: ARBCA è stata fondata nel 1997.

3) Quante chiese aderiscono a questa associazione?

JR: A settembre 2007 ci sono 60 chiese membri dell’ARBCA.

4) Quale è la principale visione o missione dell’ARBCA?

JR: ARBCA è stata fondata in vista di quattro obiettivi primari: cerchiamo di assistere la fondazione di chiese all’estero e negli Stati Uniti, desideriamo promuovere la formazione al ministero pastorale e l’attività editoriale.

5) Quale ruolo svolge l’associazione all’interno del movimento evangelicale negli Stati Uniti?

JR:
Ci tengo a sottolineare che non abbiamo idee grandiose sul nostro ruolo all’interno dell’evangelicalismo nordamericano. Siamo un movimento molto piccolo, per lo più sconosciuto all’interno di un ampio e variegato evangelicalismo.
Cerchiamo di mantenere una identità confessionale (con questa espressione mi riferisco all’adozione e aderenza ad una dettagliata confessione di fede), ed un senso di particolare vicinanza con alter chiese confessanti.
Troppe chiese evangelicali hanno pochissima o una quasi inesistente identità dottrinale. Noi crediamo che la nostra impostazione confessionale ci permette di affermare tutte le grandi verità che sono sempre state confessate dai cristiani, e così di conservare la nostra identità.
 
6) Quali sono le principali sfide che l’associazione vive della società di oggi?

JR: In un certo modo, mentre le sfide che le nostre chiese affrontano oggi sono forgiate dalle circostanze nelle quali viviamo, per un altro verso, esse rimangono le stesse sfide che la chiesa ha sempre affrontato il mondo, la carne e il diavolo.
Il mondo postmoderno afferma tenacemente una forma di incredulità e dobbiamo essere pronti a rispondere a ciò con la verità del Vangelo. La carne ci spinge ad essere orgogliosi e autosufficienti, e noi dobbiamo imparare ad umiliarci sotto la mano potente di Dio e credere in Lui. Il diavolo cerca di distoglierci dal cristianesimo storico e di dirigerci verso il conformismo col pensiero secolare. Dobbiamo cercare di camminare in dipendenza dal Signore e la sua verità.

7) Come interpreti il ruolo di ARBCA all’interno del più ampio movimento riformato mondiale?

JR: Siamo veramente solo una parte del lavoro del Signore nel mondo, e dobbiamo pensare a noi stessi in questo modo. Quando viaggio per visitare altre chiese in giro per il mondo, gioisco veramente imparare dagli altri, cosa che accade spesso. Se possiamo essere di sostegno ai nostri fratelli e sorelle, dobbiamo essere pronti a farlo. Ma non deve essere mai fatto in modo trionfalistico. Il regno di Dio è ben più grande delle nostre chiese. Noi lavoriamo insieme ad altri per la diffusione del Suo regno.

 

 

Interview with Jim Renihan:

1) What is the name of the association of churches to which you belong?

Association of Reformed Baptist Churches of America

2) When was this association founded?

ARBCA was founded in 1997.

3) How many churches are a part of this association?

As of September 2007, there are 60 member churches of ARBCA.

4) What is the main vision or mission of the association?

ARBCA has four main purposes we seek to assist churches in Foreign Missions, Home Missions, Ministerial Training, and Publishing.

5) What is the role of the association within the evangelical movement in the United States?

It is important to state that we have no grandiose ideas about our role within American evangelicalism. We are a very small movement, to many unknown in the midst of a large and diverse evangelicalism. We are seeking to maintain a Confessional identity (by this I mean the adoption of and adherence to a detailed Confession of Faith), and sense the closest relationships with others confessional churches. Too many evangelical churches have little or no doctrinal identity.  We believe that confessionalism allows us to affirm all of the great truths that have always been confessed by Christian believers, and maintain our own distinctives.

6) What are the main challenges that the association faces in today’s society?

In some ways, while the challenges facing our churches today are shaped by contemporary circumstances, on the other hand, they are the same challenges the church has always faced—the world, the flesh and the devil. The postmodern world boldly asserts a form of unbelief, and we must be ready to respond to it with the truth of the Gospel. The flesh urges us to be proud and self-sufficient, and we must learn to humble ourselves under God’s mighty hand and trust in Him. The devil will seek to tempt us to turn aside from historic Christianity into the bye-paths of temporal human opinion. We must seek to walk in dependence on the Lord and His truth.

7) How do you see the role of the association in the reformed movement worldwide?

We are really only a part of the Lord’s work around the world, and must think of ourselves in that way. When I travel to visit other churches around the world, I very much enjoy learning from them and I always do.
If we may be of assistance to our brothers and sisters, we must be ready to do this. But it must never be done triumphalistically.
God’s Kingdom is far greater than our churches. We work together with others for the spread of His great kingdom.