Un luogo in cui si predichi e si mostri la “Sola grazia” di Dio

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Da quando, il 17 novembre del 2000, un piccolo gruppo di 26 persone si è costituito come Chiesa Cristiana Evangelica “Sola Grazia” di Caltanissetta, (la prima chiesa Battista Riformata costituitasi in Italia in tempi recenti), è sempre stata alla ricerca di un locale dove si potessero svolgere decorosamente le attività del culto e si potesse aspirare a servire in vario modo la città.
L’occasione per la costruzione di un edificio da dedicare a questo scopo si presentò quando, nel 2006, si scoprì che esisteva, proprio in mezzo alla città (a 500 m. dalla stazione ferroviaria e dei pullman), un terreno di circa 1800 mq la cui destinazione d’uso era proprio “Edilizia religiosa o di pubblica utilità”.
La chiesa dovette prosciugare tutte le proprie sostanze per acquistare il terreno e, sebbene dovesse sostenere anche il proprio pastore, in preghiera e con fede, decise che valeva la pena impegnarsi in un progetto per l’edificazione di un locale di culto che avesse un impatto significativo e che potesse comunicare un messaggio intorno al Vangelo della grazia anche con la sua architettura.
Una delle ragioni che incoraggiò i credenti nel ritenere che questa fosse la volontà di Dio fu che, tra i membri della chiesa vi erano un architetto e un ingegnere che vennero incaricati di avviare l’elaborazione della parte tecnica, mentre il pastore s’impegnò a predicare una serie di sermoni dal titolo “Principi biblici per l’edificazione di un locale di culto”. In quella serie, l’insegnamento biblico intorno al “dare” occupava l’ultimo posto, mentre i primi tre sermoni furono su “l’autorità biblica”, “la preghiera biblica” e “l’esercizio della fede biblica”.
Le difficoltà incontrate sono state innumerevoli. La farraginosità della burocrazia italiana e il boicottaggio da parte di alcuni politici che – evidentemente – pensavano di fare un favore alla chiesa cattolica romana, rallentarono notevolmente l’iter delle autorizzazioni. Un cambiamento delle leggi sulla prevenzione sismica, ha comportato un notevole incremento dei costi. Le critiche da parte di altre chiese evangeliche e di individui che hanno considerato quest’opera un monumento alla nostra vanità hanno rattristato i nostri cuori. Infine, l’esiguità delle possibilità economiche della chiesa e il fatto che la Banca della quale eravamo clienti da almeno 8 anni ha negato di erogare un mutuo, ci hanno costretti a disperare di noi stessi.
A tutte queste difficoltà abbiamo risposto esercitando la pazienza (tanta pazienza!) e perseverando nella preghiera, ponendo dinanzi a Dio le nostre richieste in modo incessante.  Il Signore ha sempre risposto aprendo le porte per accedere direttamente alle persone giuste e muovendo il loro cuore in modo miracoloso.
Il risultato è stato che si sono ottenute tutte le autorizzazione necessarie, che il Sindaco in persona (un cattolico romano tradizionalista) è intervenuto rimproverando quelli della sua parte politica che stavano ponendo ostacoli e che il presidente di una banca locale, dopo una conversazione di 15, minuti con il pastore, ha dato la sua parola per l’erogazione del mutuo (e l’ha mantenuta!). Quando si è trattato di avviare i lavori, una chiesa che ha venduto il locale di culto in Oklahoma ha destinato parte del ricavato per la costruzione. Altre chiese e opere consorelle e individui (rimasti assolutamente anonimi) hanno contribuito con grande generosità e ciascun membro della chiesa ha contribuito fedelmente e con sacrificio.
Proprio lo scorso 14 gennaio, dopo circa sette mesi di fermo dei lavori (e di incessanti preghiere) il cantiere è stato riaperto è, probabilmente, abbiamo abbastanza per coprire alcuni debiti pregressi e per portare a compimento la “fase 1” dei lavori, ovvero il completamento di una parte dell’esterno e di alcune stanze dove si potremo cominciare a riunirci.
Per il completamento di tutto l’edificio mancano ancora circa tra i 150.000 e i 200.000 euro. Perciò non smettiamo di pregare a questo scopo.
Nella sua piena funzionalità il locale ospiterà:

  • Una sala culto di 190 posti a sedere (con la possibilità di ampliarla a 250).
  • Gli uffici e il deposito dei libri di Alfa & Omega (una casa editrice Riformata giunta ormai al suo diciassettesimo anno d’attività).
  • Un appartamento-foresteria. Per ospiti e visitatori.
  • L’ufficio per il pastore.
  • Una cucina attrezzata per la preparazione di pasti a immigrati e bisognosi.
  • Aule per un ministero di aiuto ragazzi che lasciano la scuola precocemente.
  • Una sede staccata dell’IFED di Padova.
  • Una biblioteca accessibile alla popolazione con 15.000 volumi di letteratura religiosa e storica (donati con lascito testamentario da un credente siciliano).

Adesso che, perlomeno, vediamo approssimarsi il primo traguardo, oltre a ringraziare di cuore il nostro Dio, possiamo fare un bilancio e qualche considerazione:

  • In tutto il processo non sono mancati momenti in cui siamo stati colti dal dubbio e dallo scoraggiamento. Al cospetto di un’opera così costosa e impegnativa ci siamo chiesti se non sarebbe stato il caso di aspirare a qualcosa di più piccolo. Abbiamo trovato conforto nell’esaminare più volte le nostre motivazioni e, soprattutto, il desiderio di dare un messaggio chiaro, tanto al cattolicesimo romano quanto al resto del mondo evangelico italiano: ai primi vogliamo mostrare di possedere una teologia chiara e significativa che si esprime anche in una chiara forma architettonica. Il locale e ricco di simboli (non immagini!) che richiamano la risurrezione, la Trinità, i due Testamenti della rivelazione speciale, la continuità del popolo redento tra Israele e la Chiesa. Ai secondi intendiamo mostrare che la sobrietà e la semplicità evangeliche non vanno mai a discapito della bellezza e dell’ordine divini e che non si esprimono necessariamente con il minimalismo un po’ sciatto che si osserva nei locali di culto molte chiese evangeliche, ma che un Dio che ha creato centinaia di miliardi di Galassie che contengono centinaia di miliardi di stelle ci insegna a pensare in grande e ad “aspettarci grandi cose da Dio” mentre ci impegniamo a “compiere grandi cose per Dio”.

  • In secondo luogo, abbiamo imparato che Colui che è in grado di compiere un miracolo ne può fare anche due… e tre… e cento o mille, senza che la sua potenza si esaurisca. Dio è l’unico Essere che dona senza impoverire. La logica della fede che abbiamo imparato dal Signore Gesù Cristo (espressa in Matteo 6:25-34) ci assicura che, come la salvezza di ciascuno di noi è un atto dell’onnipotenza e della grazia di Dio, così è stato per l’inizio di quest’opera e così sarà fino al completamento dell’edificazione che costituirà un nuovo inizio per il progresso della causa del Vangelo in Italia e nel mondo. Noi crediamo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, nel suo unigenito Figlio Gesù Cristo e nello Spirito Santo. Noi vogliamo il questo unico Dio in tre persone sia conosciuto, creduto e adorato e noi vogliamo che la sua chiesa, manifesti la sua grazie e la sua gloria nel mondo.