I battisti riformati negli USA.
Un’intervista al coordinatore ARBCA, Gordon Taylor

In occasione di una recente visita ad alcune chiese CERBI, abbiamo incontrato il past. Gordon Taylor, coordinatore delle chiese ARBCA (Association of Reformed Baptist Churches in America) che raggruppa 71 chiese e che, da alcuni anni ormai, intrattiene rapporti di collaborazione con le chiese CERBI.
Il past. Taylor, accompagnato dalla moglie Reyna, ha avuto anche occasione di visitare l’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova e di partecipare ad una giornata di lezioni del Corso di cultura teologica dell’IFED. Già nel 2008, il past. Taylor aveva visitato alcune chiese italiane e, anche allora, sul nostro sito era stata pubblicata un’intervista.

Dall’ultima visita in Italia nel 2008, le chiese ARBCA hanno accolto altre dieci chiese locali, mentre altre stanno per associarsi. Come spieghi questo trend positivo, non esplosivo, ma costante?

Ogni chiesa ha una storia particolare. Alcune chiese indipendenti hanno nel tempo osservato l’attività delle chiese ARBCA e hanno potuto constatare che non si tratta di una denominazione verticista e dirigista, ma di una comunione di chiese che rispetta pienamente il ruolo della chiesa locale e, al contempo, valorizza ciò che è possibile fare insieme. Per questa ragione, un numero crescente di chiese indipendenti si sta avvicinando a noi. Poi, ci sono chiese numericamente piccole che valutano positivamente la possibilità di trovare incoraggiamento in una famiglia allargata di chiese che dà loro un senso di appartenenza ad un progetto nazionale ed internazionale. Poi ci sono le nuove chiese fondate dalle chiese ARBCA.

A proposito di fondazione di nuove chiese, questa sembra essere una priorità per l’ARBCA. E’ vero?

Sì, la fondazione di chiese è una priorità anche negli Stati Uniti. Tutti i progetti pionieristici nascono dalle chiese locali. In alcuni casi, la chiesa è autosufficiente per quanto riguarda il sostegno; in altri si formano gruppo di chiese a sostegno di un progetto in un’area geografica vicina. In altri ancora, viene chiesto aiuto a tutte le chiese per sostenere un progetto. La responsabilità pastorale è sempre delle chiese locali, anche se l’associazione assiste, incoraggia e cerca di nutrire una visione d’insieme.

A che punto è l’impegno delle chiese ARBCA in progetti pionieristici fuori dagli USA?

Per il momento, contribuiamo a sostenere l’opera in Paesi come l’Argentina, il Cile, la Colombia, il Canada e la Giamaica. Per specifici progetti siamo pronti a sostenere attività anche in altri Paesi. Per esempio, nel 2011 le chiese ARBCA hanno risposto all’appello dell’Alleanza Evangelica Italiana a proposito dell’emergenza profughi di Lampedusa e hanno inviato un dono. Alle nostre Assemblee generali annuali, leggiamo sempre con piacere i messaggi di saluto che ci vengono dalle chiese CERBI e siamo favorevolmente impressionati dal lavoro che state facendo in Italia. Dio continui a benedirvi.

Le altre aree di cooperazione in cui l’ARBCA è impegnata sono la formazione al ministero cristiano e le pubblicazioni.

Sì, l’opera dell’IRBS (Institute of Reformed Baptist Studies) si sta consolidando, insieme ad altre iniziative nel campo della formazione. Nel campo delle pubblicazioni, abbiamo di recente promosso un’edizione di pregio della Confessione di fede del 1689. Sono contento di informare che è stato raccolto un dono per la ri-pubblicazione della stessa Confessione di fede in italiano e siamo contenti di poter collaborare con le chiese CERBI anche in questo progetto.