Interviste e foto ad alcuni membri della compagnia degli anziani del CERBI
25 Aprile 2006, una data storica?
Si una data storica perché nasce qualcosa che in Italia mancava. Qualcosa di chiaro, riformato e fondato su una confessione di fede.
(Angelo Sotera, Trento) |
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C’era bisogno del CERBI?
Si c’era e c’è bisogno di un polo di chiese capace di incidere nel contesto culturale del nostro paese con valori veri e con un spessore autentico.
(Marco Tatriele, Padova) |
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Qual è la novità del CERBI nel quadro dell’evangelicalismo italiano?
Una novità enorme. Per la prima volta in Italia si assiste alla costituzione di un polo riformato con con contorni precisi.
(Luigi Dalla Pozza, Vicenza) |
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Perché avete aderito a questa nuova aggregazione di chiese riformate?
Perché crediamo che oggi sia l’unica alternativa per chi voglia vivere il cristianesimo secondo i principi della Riforma.
(Renato De Rosa, Chieti) |
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Quali sono gli spazi futuri del CERBI nel contesto italiano?
Ampi perché in questo periodo storico, la nostra nazione vive un momento di disorientamento e manca di valori, il CERBI si pone come una realtà trainante nella realtà italiana.
(Ettore Calanchi, Formigine, MO) |
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Perché come chiesa avete sentito il bisogno di unirvi ad altre chiese?
Perché sentivamo come chiesa il bisogno di chiarire la nostra identità.
Il CERBI rispondeva a questo nostro desiderio.
(Francesco Stelluti, Cinisello Balsamo, MI) |
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